Il valore della fiducia nelle relazioni

fiducia nelle relazioni 24 Luglio 2024 09:55
8 min.

La fiducia è un fattore importante nelle relazioni di qualsiasi tipo e ne determina la qualità.  Quando la fiducia è presente la relazione è caratterizzata dall’apertura, da un approccio positivo e dalla convinzione che ogni relazione offre in potenza una opportunità di crescita. Quando invece la fiducia viene a mancare la relazione è caratterizzata dalla prevenzione, dalla diffidenza e dalla paura dell’altro.

Affinché in una relazione si generi fiducia occorre che siano presenti tre fattori:

  • L’ Affidabilità ovvero la coerenza dei comportamenti tra ciò che si dichiara e ciò che concretamente si fa. Sappiamo tutti quanto irritante sia avere a che fare con persone che danno all’ultimo momento buca a un appuntamento o abbandonano a metà un progetto che si erano impegnati a portare a termine.
  • La Reciprocità ovvero la compatibilità di interessi, la ricerca di uno scambio che sia vantaggioso per entrambe le parti, che si realizza quando sono consapevole che io posso vincere solo se vinci anche tu. Metaforicamente diremmo “stare sulla stessa barca”.
  • L’Equilibrio nella relazione che è una combinazione positiva di opinioni, valori, propositi e calore nella relazione, dove apprezziamo le reciproche opinioni, ci rispettiamo e ci sosteniamo.

Come abbiamo visto la fiducia è un atto di apertura verso l’altro, la potremmo definire metaforicamente “una linea di credito” che ci può anche esporre ad alcuni rischi come:

  • La vulnerabilità ovvero la possibilità che l’altro nell’intenzione di trarre profitto solo per sé ci danneggi.
  • La perdita di reciprocità ovvero il rischio che l’altro per scarso interesse o scarse capacità non apporti lo stesso impegno che portiamo noi nella relazione;
  • La delusione delle aspettative rispetto a ciò che pensiamo che l’altro debba dire o fare.

Tutto ciò genera risentimento nei confronti dell’altro che percepiamo come colui che “ha tradito la nostra fiducia o che non merita la nostra fiducia” e come conseguenza, conflitti e irrimediabile rottura della relazione.

Il fattore principale che determina la caduta dei livelli di fiducia tra le persone e in particolare all’interno delle aziende è proprio l’incoerenza tra i messaggi e i comportamenti agiti.  Questo lo si rileva immediatamente quando l’azienda risulta essere più attenta a pubblicizzare all’esterno iniziative di welfare che ad adoperarsi concretamente per migliorare il clima interno.  Oppure quando dichiara di aver dato ampia autonomia e delega ai propri collaboratori mentre di fatto agisce rendendo più stringenti i controlli su di loro.

Nella vita come nel lavoro, ciò che tradisce immediatamente la nostra incoerenza sono le nostre espressioni corporee, i movimenti delle mani, dei piedi, lo sguardo, il tono, il volume e l’intensità della voce, quando chi ci ascolta li percepisce istintivamente non allineati con quello che gli stiamo dicendo.

Un caso classico è quando ci rivolgiamo a un nostro collega o a un nostro superiore, per parlargli di qualche cosa per noi molto importante e lui ci risponde: “si, si,  ti sto ascoltando, parla pure”, mentre senza neanche rivolgerti lo sguardo continua a fare altro.

Cosa possiamo fare allora per accrescere il livello di fiducia delle nostre relazioni?

Innanzitutto:

  • porre attenzione alla coerenza della nostra comunicazione;
  • creare una connessione con chi ci ascolta, guardandolo negli occhi e dimostrando attenzione e sincero interesse a quello che ci sta dicendo;
  • essere sinceramente disponibili a comprendere il pensiero e la visione dell’altro in particolare se diversa dalla nostra, evitando con opportune domande pericolosi fraintendimenti;
  • sviluppare una consapevolezza emotiva, ovvero la capacità di percepire le nostre emozioni ma anche quelle dell’altro mettendosi nei suoi panni;
  • prendersi la responsabilità delle proprie opinioni quando le esprimiamo, avendo la cortezza di dire: “Io vedo che …. Io leggo/noto che …  L’emozione che Io sto percependo è di rabbia” e non “Tu mi fai arrabbiare”;
  • infine evitare di interpretare il pensiero dell’altro ed esprimere il proprio disaccordo restando focalizzati sui fatti senza attaccare o ferire la dignità dell’altra persona.

Da tutto quanto sopra emerge che instaurare delle buone relazioni nella vita e nel lavoro è importantissimo ma non è affatto facile, soprattutto perché tendiamo ad agire comportamenti reattivi (attivati dal pilota automatico della nostra emotività o dalle nostre abitudini) piuttosto che consapevoli e attivi.

La buona notizia è che se si è disponibili, magari con l’aiuto di una bravo/a coach ad acquisire maggiore consapevolezza di sé e delle proprie dinamiche comportamentali, oltre a comprendere quelle degli altri, la qualità delle nostre relazioni e degli ambienti che ci circondano possono migliorare velocemente.

Maria Terlizzi