Le donne spesso non si piacciono e tendono a vedersi sovrappeso: più della metà vede nel proprio riflesso un corpo più grasso. Gli uomini sono più generosi e si percepiscono più muscolosi e in forma, anche se magari hanno un filo di pancia.
Quella che noi vediamo allo specchio non è un’immagine “obiettiva”. La percezione del corpo è sempre filtrata dalla mente. È influenzata dall’umore, dall’importanza data al giudizio degli altri, dai criteri estetici, dal ricordo di come si era magri o grassi in passato.
Nel coaching impariamo gli esercizi allo specchio per rendere la nostra percezione coerente con l’obiettivo. Inutile voler dimagrire se poi ci diamo addosso appena scorgiamo la nostra immagine allo specchio, no?
Dalla mia esperienza di questi anni gli uomini che intraprendono un percorso di coaching per il dimagrimento hanno una percentuale di successo del 100%. Mi chiedevo all’inizio il perché, visto che sembrano persino disinteressati, mentre dimagriscono.
Ho capito nel tempo che ciò che succede è che eseguono le regole, si pongono poche domande, non esaminano gli strumenti usati nel coaching, si chiedono pochi ” perché” e molti ” come posso fare” e ” cosa voglio fare”. Diventano obbedienti, non al coach che non dice mai cosa fare, ma obbedienti rispetto a ciò che vogliono diventare. Usano, tra le cose che imparano mentre sperimentano, ciò che per loro fa la grande differenza, non interpretano i risultati, non si giudicano mentre fanno, non si chiedono se si meritano di dimagrire o meno, lo fanno e basta!
Le donne sono diligenti, troppo, se prima erano ossessionate dalle diete diventano ossessionate dal fare perfettamente il coachee e in qualche si lasciano travolgere, per fortuna poche volte, da un pensiero: ma io mi merito di dimagrire senza soffrire? Questo è il più comune auto sabotaggio che le signore usano nel mio programma, chiedersi se sia possibile davvero perdere peso senza privazioni o sacrifici enormi e insostenibili.
Dopo la prima settimana non c’è nessuno che non abbia perso peso e quindi qualche signora inizia a chiedersi come sia possibile essere liberi, felici, mangiare insieme agli altri ogni volta che si vuole, non rinunciare ad un’uscita con gli amici o a un pranzo con i parenti e continuare a perdere peso.
Ad alcune, per fortuna poche persone, sembra di non meritarlo e allora torna il gusto di mettersi a dieta, di soffrire e trovare una ragione per meritare il dimagrimento. Il mio lavoro è tutto principalmente qui!
Allora attenzione! Facciamo attenzione ai pensieri che abbiamo sempre allenato, alleniamo la consapevolezza nuova, di darci una possibilità nuova.
Le persone magre non hanno particolari meriti, sono stressate, tristi, hanno problemi esattamente come le persone sovrappeso, semplicemente decidono di non usare il cibo per risolvere, visto che il cibo non risolve, ma anestetizza momentaneamente le emozioni che poi restano li di nuovo ( appena dopo aver ingoiato).
Non ti servono meriti particolari per diventare la persona normopeso che vuoi, è sufficiente essere vivo, in salute e voler rispettare il tuo corpo, il tuo stomaco e la tua persona per avere questo diritto…. che appartiene a tutti!
Rossella Tocco