Il coaching secondo Maria Chiara Forte

20 Aprile 2020 08:00
9 min.

Questa settimana abbiamo incontrato la coach e manager Maria Chiara Forte che ci ha parlato della sua storia professionale, del suo modo di intendere e fare coaching e anche delle sue passioni.

Maria Chiara Forte

Maria Chiara cosa ti piace di più del coaching?
Ciò che preferisco dell’essere coach è supportare le persone nella loro vita, lavoro e carriera. Adoro vedere crescere i miei clienti, superare le loro paure ed andare avanti. È sempre una tale gioia accompagnarli nel loro cammino!
Mi piace anche veder sprigionare le scintille della fiducia in se stessi e delle nuove consapevolezze acquisite durante il percorso intrapreso insieme.

Che cosa vuol dire per te “coaching”?
Coaching per me significa lavorare con organizzazioni ed individui per aiutare loro a trovare risposte dentro di sé. Per esempio, lavoro insieme ai leaders per accelerare le performances dei loro teams e guidarne l’impatto.
Di solito le persone pensano che la soluzione perfetta ai loro problemi sia trovare qualcuno in grado di indicare loro un piano con istruzioni dettagliate da seguire, ma in realtà in tal modo non vengono scoperte soluzioni potenti e di lungo termine; non si sprigiona così la vera motivazione personale. A tal proposito, il coaching è un valido strumento da utilizzare: durante una sessione di coaching i clienti sono in grado di scoprire e riordinare ciò che sta accadendo nei loro pensieri e trovare una soluzione da soli.
Come dico sempre, per me il coaching è come una scala a chiocciola: permette di esplorare se stessi in profondità e arrivare passo passo a nuove consapevolezze, a nuove opportunità!

Come hai scelto di dedicarti al coaching?
Sono una Manager che ha lavorato in Italia ed all’estero per alcune delle aziende più ammirate al mondo, prima fra tutte ExxonMobil. Nel ricoprire ruoli di progressiva responsabilità nelle Vendite, Marketing e Pianificazione strategica ho sentito il bisogno di approfondire tematiche più legate alle persone ed alla valorizzazione del capitale umano. Ho quindi conseguito un Master in International Human Resources Management presso la Rome Business School.
Durante tale percorso accademico ho deciso di dedicarmi come attività di volontariato al coordinamento del Career Center di Dress for Success, associazione no-profit internazionale, al fine di aiutare donne a basso reddito promuovendone intraprendenza, iniziativa, creatività, sostenendole nel processo di ricerca di lavoro e promozione.
È proprio da qui che è nata la scelta di dedicarmi al coaching in affiancamento al mio ruolo in azienda ed ho quindi intrapreso l’Executive Coaching Program della Escuela Europea de Coaching e conseguito la credenziale di Associate Certified Coach dell’International Coaching Federation.
Attualmente sono inoltre socia dello European Women’s Management Development network.

Come si svolge una sessione di coaching con te?
Ad ogni sessione pongo diverse domande, di nuovo domande ed ancora domande, lasciando che il cliente pensi ad aspetti su cui non ha mai riflettuto prima o a cui ha pensato prima ma non abbastanza profondamente e aiuto ad affrontare i momenti difficili.
Nei momenti di incertezza e di cambiamento occorre concentrarsi ancora di più sulle proprie capacità e competenze. Sempre più spesso ci ritroviamo ad affrontare decisioni impegnative ed inattese dal punto di vista personale e professionale: da un potenziale trasferimento di città alla rinegoziazione di accordi commerciali, alla perdita o nuove scelte lavorative. Tali situazioni richiedono un nuovo approccio, nuove risorse fondamentali per dimostrare la propria capacità di guidare e gestire tali importanti cambiamenti grazie al coaching. Il cliente si sente orgoglioso di ciò che scopre e mette in atto di volta in volta sessione dopo sessione, in quanto è il cliente stesso che svolge il lavoro, con le sue risorse personali, ed io sono lì per facilitare ed affinare tale processo.

A chi consiglieresti un percorso di coaching?
Consiglio vivamente di iniziare un percorso di coaching alle organizzazioni e a tutte le persone che vogliano raggiungere i loro prossimi traguardi, in quanto il coaching è una collaborazione che ispira le persone a massimizzare il loro potenziale personale e professionale.
In particolare, il coaching a mio parere aiuta le persone a sbloccare se stesse e le risorse non ancora sfruttate di immaginazione, produttività e leadership.
Un po’ come un musicista che si trova a dover salire sul palco per un concerto: per avere una buona performance deve saper allontanare le ansie, entrare nella parte e sapersi godere il momento.

Come definiresti te stessa?
Mi descriverei come una persona appassionata, curiosa, gentile e vivace! Vivace perché ho davvero tantissimi interessi ed una delle mie passioni più importanti è il canto, nata a 6 anni quando iniziai a seguire le prime lezioni di musica presso una Schola Cantorum e proseguita poi nel tempo fino ai primi concerti dal vivo come solista e con orchestra. Incontrare gli occhi attenti del pubblico durante le mie performances e percepirne le emozioni mentre canto rende unici questi momenti, in una atmosfera magica e speciale. Davvero non saprei stare senza cantare!