Perché il tempo non basta mai? Il segreto è semplificare

tempo 19 Settembre 2023 09:00
6 min.

Nella mia esperienza di coach, una delle frasi che sento dire più spesso è “questo è un periodo particolarmente impegnativo perché…” e seguono scadenze e criticità di varia natura che sono talmente ricorrenti da farmi venire il fondato sospetto che non si tratti di un’eccezione ma di una condizione, di fatto, cronica.

Una quantità sempre più imponente di impegni e attività varie ed eventuali riesce ad assorbire quella risorsa tanto immateriale quanto preziosa che è segnata dall’alternarsi del giorno con la notte, determinando l’avvicendarsi di settimane, mesi, anni, fino a comporre il quadro di una vita professionale e oltre.

Per molte persone il tempo di lavoro sconfina nel tempo personale, complice anche lo smartworking sempre più diffuso, e il controllo della situazione mette in crisi anche i professionisti più organizzati: telefonate, messaggi ed e-mail non hanno più un limite orario e quasi sempre si cede alla curiosità di leggere e di dare un riscontro anche perché, “se il collega che mi manda l’e-mail sta lavorando, io non posso fare diversamente” e “in fondo, mi sto anticipando il lavoro che dovrei fare domani”.

Si vive in costante affanno, con l’ingenua aspettativa di dilatare all’infinito le giornate, affrontando il mare magno delle cose da fare così come si presentano e, dimenticando la destinazione, ci si abbandona al vento e alle correnti.

Ma, come ci ricorda Seneca, “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”
Nel navigare il mare della vita, occorre tenere sempre a mente gli obiettivi di medio-lungo periodo che determinano i micro-obiettivi quotidiani, per poter prendere decisioni consapevoli e dedicarsi a ciò che è realmente prioritario, in particolare le opportunità.

In un mondo che tende sempre più alla ridondanza, alla parcellizzazione, alla sovrapposizione e alla complicazione, occorre semplificare il più possibile: scegliere la via più breve, ridurre le informazioni da gestire, puntare all’essenziale, imparare a selezionare, scegliendo a cosa dedicarsi ed essere pronti a mettere da parte il resto.

Per una focalizzazione su ciò che è davvero significativo a livello professionale e personale un grande aiuto sta nel crearsi poche semplici abitudini:

  • quando si programma un’attività, stabilirne non solo l’orario di inizio ma anche quello di conclusione (il lavoro ad oltranza rende poco efficienti);
  • dedicarsi ad un’attività per volta (diverse ricerche hanno dimostrato che il multitasking peggiora del 30-40% l’efficienza lavorativa aumentando il rischio di errori);
  • mantenere sempre una visione d’insieme e, di fronte ad una richiesta, valutarla attentamente prima di farsi distogliere dalla propria agenda, negoziare o dire di no, se necessario;
  • stabilire i momenti più opportuni per gestire le telefonate in arrivo, la corrispondenza e la messaggistica e non farsi distrarre ogni volta che arriva una notifica (se possibile, eliminare le notifiche);
  • oltre alle attività lavorative, inserire in agenda anche le attività ricreative, per non ridursi a fare ciò che è nutriente, divertente e rigenerante soltanto se avanza del tempo (coltivare le amicizie, assistere ad un concerto, fare una passeggiata all’aria aperta, ecc.) senza sensi di colpa ma con la consapevolezza che chi coltiva i propri interessi lavora meglio, con più creatività e meno stress;
  • educarsi a lavorare, parlare di lavoro e pensare al lavoro solo durante un preciso orario, né prima, né dopo, né quando ci si prende una pausa.

Puntando all’essenziale e alla semplicità, il tempo non è più un problema ma diventa una meravigliosa risorsa che consente di vivere con soddisfazione, godendosi il piacere del viaggio mentre si veleggia verso la meta.

Marina Di Ceglie