Coaching e stress lavoro correlato

lavoro azienda 1 Marzo 2024 08:50
6 min.

Sempre più persone devono affrontare prorblemi correlati allo stress dato dal proprio ambiente lavorativo,  ritmi pressanti, capi non sempre appropriati nel dare direttive, piuttosto che dipendenti irresponsabili o poco ingaggiati nelle proprie mansioni; ma anche colleghi che non sempre danno un sostegno di rete e che all’opposto generano dinamiche competitive, possono portare la persona che lavora in uno stato di esaurimento psico-fisico.

Ecco che in quel momento possono palesarsi stanchezza cronica, fisica e mentale, condotte di evitamento del luogo di lavoro piuttosto che continue richieste di pause, dovuta alla forte sensazione di esaurimento emotivo. Tutto ciò si potrebbe eripercuotere poi a cascata dentro l’ambiente familiare, che si trova a farsi carico del disagio di uno dei propri componenti, a volte anche con problematiche di somatizzazione e disturbi del sonno e dell’alimentazione, oltre al clima relazionale di forte tensione emotiva. Tutto questo spesso è legato ad una mancanza di “Comunicazione” dell’organizzazione, piuttosto che ad una vera e propria Comunicazione patologica e distorta, con mancanza di ascolto reciproco e corrette strategie da attuare per fare team building, sia nel rispetto degli individui appartenenti all’azienda che dei proprietari o gestori.

Partendo dal fatto che non parliamo di un sostegno psicologico e che il coach non è uno psicologo che affronta patologie, il coaching può divenire in questi casi uno strumento prezioso per far emergere nei lavoratori risorse di cui la persona spesso non è consapevole.  Attraverso l’utilizzo chirurgico di domande chiave potenti, permette agli individui che ne beneficiano di fare una riflessione profonda sulle dinamiche lavorative in gioco e di iniziare a pensare circa le strategie da mettere in atto per modificare gli schemi di pensiero errati, e di conseguenza migliorare il clima lavorativo ad esempio, per poter strutturare in seguito un efficace piano d’azione che conduca alla realizzazione dei propri obiettivi professionali. Grazie alla presa di consapevolezza rispetto a limiti e risorse, interni ed esterni alla persona, si può così iniziare un percorso di risoluzione delle difficoltà lavorative in essere, con la certezza di avere a disposizione un professionista che accompagnerà passo dopo passo l’individuo ad affrontare e risolvere quelle difficoltà che sempre più spesso sembrano essere insormontabili da un punto di vista personale. Il lavoratore che si sente abbandonato infatti tende a perdere fiducia in sé stesso tanto quanto nell’organizzazione, con una diminuzione della propria self-efficacy e della propria autostima, fino a farlo entrare in veri e propri loop di disinteresse per la propria attività con forte demotivazione al lavoro e dinamiche di svalutazione del proprio contesto, con sentimenti di rabbia, frustrazione ed impotenza rispetto al cambiare lo stato delle cose, difficoltà nelle relaziioni con i colleghi che gli gravitano attorno.

Iniziare un percorso di coaching potrebbe essere una valida soluzione per uscire da questa impasse e rigenerare l’individuo all’interno del suo ambiente lavorativo, con un enorme vantaggio per l’Organizzazione, ovvero il recupero di una o più delle sue risorse, affinché l’azienda possa tornare ad essere produttiva in un clima positivo, con spirito collaborativo da parte di tutti gli attori organizzativi e di comunicazione efficace.
Sabrina Burgoni