Dal coaching, alla felicità, al mare. A colloquio con Sabrina Gregori

27 Luglio 2020 07:00
9 min.

È una coach che tra le prime ha visto le  opportunità del coaching on line e quindi ha aderito fin da subito al nostro progetto. Questa settimana abbiamo incontrato Sabrina Gregori, sia pur virtualmente, per farci raccontare qualcosa di più della sua professione e di se stessa.

Sabrina Gregori

Chi è Sabrina Gregori?
Sono una donna dalla vita intensa, come tutte le donne del resto, con mille impegni ed interessi. Nel corso della vita ho dovuto affrontare momenti difficili e sfide e lì ho capito l’importanza di rialzarsi, fissare un obiettivo e lavorare per raggiungerlo. Non mi è stato regalato nulla e, quindi, ho imparato a lottare per conquistare ciò che desidero. Nel farlo ho scoperto il mio scopo: aiutare persone e gruppi a raggiungere il benessere La mia frase è: “Tutti abbiamo il dovere di credere profondamente in noi stessi! Questo ci darà la forza di afferrare i nostri sogni
E da lì il coaching?
Si. Lo studio del coaching si è rivelato l’arma vincente! Di lì farne una professione ed aiutare così, effettivamente, le persone e le organizzazioni a conquistare i loro obiettivi di miglioramento e sviluppo è stata una conseguenza “naturale”.
Adesso sono, quindi, una coach professionista e dedico la mia vita alle strategie per il raggiungimento del benessere individuale, dello sviluppo del potenziale, della costruzione di consapevolezza e ad aiutare le organizzazioni ad ottenere le migliori prestazioni possibili dai membri dei loro teams.
Hai accentato al benessere. Puoi dirci qualcosa in più?
Credo fermamente nell’unicità di ogni essere umano e nel potere di ognuno di realizzare i propri sogni con impegno, passione, determinazione ed il giusto supporto. La felicità è un diritto ed un dovere. Il mio intento, come coach, è quello di aiutare le persone a raggiungere la loro felicità in senso eudaimonico. La felicità eudaimonica è la felicità legata all’autorealizzazione, allo sviluppo ed al miglioramento personale.

Come sei arrivata a fare questa professione?
Dopo la laurea ho lavorato con diversi ruoli ed incarichi in una grande multinazionale americana dove ho avuto l’occasione di focalizzare la mia passione: il potenziale umano ed il raggiungimento degli obiettivi.
Non è stato un processo semplice, anche se forse era la naturale conseguenza delle mie inclinazioni personali.
A seguito della vendita di un ramo della azienda in cui lavoravo, mi sono trovata di fronte ad un bivio. Finalmente, avevo ottenuto la posizione per cui avevo lavorato tanto e si aprivano dinnanzi a me altre possibilità di crescita. Dovevo solo continuare a mettere al primo posto nella mia vita il lavoro. Mi resi conto, così improvvisamente, che quel lavoro semplicemente non mi piaceva e continuare a farlo non mi avrebbe mai reso felice. Non era un’insoddisfazione legata alla posizione, ma al contenuto. Non vedevo realizzarsi la mia passione: aiutare gli altri. Ero felice solo quando facevo affiancamento, formazione ed aiutavo il mio team. Nel frattempo, avevo iniziato a studiare coaching e la mia consapevolezza personale era decisamente aumentata. Ho fatto un percorso con un Coach ed ho raggiunto il mio obiettivo! Ho decisamente stravolto la mia vita: mi sono dimessa, ho cambiato casa, città, e finalmente faccio il lavoro che amo!
E continuo a crescere per migliorarmi e dare sempre il meglio a coloro che si affidano a me: nella vita non si finisce mai di imparare!
Dalla tua storia quali insegnamenti condivideresti?
Direi che la chiave è fermarsi e domandarsi: “Chi sono? Mi piace quello che sono?
Se la risposta a questa domanda è “No” bisogna, allora, iniziare ad interrogarsi su come vogliamo essere e solo a quel punto potremo muoverci per raggiungere la realizzazione personale. Ricordando sempre che solo chi non fa, non sbaglia. Quindi, la verità è che la strada verso la realizzazione personale e professionale è lastricata di rischi ed insuccessi. Solo chi ha il coraggio di osare, di uscire dalla propria area di confort può puntare al successo.

Riprendiamo a parlare di te: le passioni?
Adoro innanzitutto stare in famiglia e poi c’è il mare e la lettura.
Vado al mare anche d’inverno, è proprio il rilassamento che mi trasmette, la calma, il semplice guardarlo mi rilassa, mi concentra, mi fa volgere lo sguardo al mio interno….
Dicevi della lettura
Mi piace leggere tutto dai romanzi ai saggi di psicologia che ovviamente mi aiutano a crescere nel mio lavoro. Il mio racconto preferito, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, lo vedo come un bel percorso interiore: offre insegnamenti significativi in maniera semplice e naturale. Consiglierei poi la lettura del saggio “Fai fiorire la tua vita” di Martin Seligman, padre della psicologia positiva, perché penso che l’approfondimento di questa area sia fondamentale nelle nostre vite.