L’arte di saper chiedere e la bellezza di ricevere

9 Luglio 2020 07:00
8 min.

Saper chiedere non è da tutti, ci sono persone che non chiedono mai, ma proprio mai, nulla a nessuno.
Ne vanno fiere, ne fanno un punto di forza, una qualità, si definiscono “indipendenti” oppure per usare un anglicismo di moda “giver” oppure “in grado di fare tutto da soli”, insomma il non chiedere per certe persone è un must.

Dietro a questi modelli mentali dove la richiesta è percepita come una debolezza, in quanto se chiedo mi espongo al giudizio che l’altro avrà di me come qualcuno che ha bisogno, che da sola/o non ce la fa, si nasconde una profonda insicurezza nonché sfiducia nell’altro.
Quando non ci esponiamo a chiedere e preferiamo vederci come quelli che danno, dicendoci frasi del tipo “mi fa stare meglio dare che ricevere”, in realtà aderiamo inconsciamente allo schema del controllo, che ci aiuta ad essere meno insicuri.
Si, perché se non chiedo, se sono io che gestisco il “dare” sono nel pieno controllo della situazione, so esattamente “cosa, come, quando e a chi dare”.
Se non fosse per alcuni casi dove il darsi incondizionatamente all’altro predispone a scelte di vita particolari (si veda il volontariato per citare un esempio) il dare senza mai chiedere ha meccaniche mentali più sottili, che spesso non hanno sempre e solo a che fare con la generosità o l’autosufficienza.

Come coach ontologico, che lavora sulle conversazioni limitanti, sul linguaggio che il coachee utilizza per raccontare sé e il mondo, mi capita di ascoltare conversazioni di clienti che hanno difficoltà a formulare richieste, a vedersi come “bisognosi” di qualcosa o qualcuno.
Quando questo accade, spesso, le richieste non solo non vengono formulate, ma il coachee vive una profonda frustrazione per le aspettative disattese proprio dalla sua inazione.
Pensate a quante volte avete aspettato di ricevere qualcosa da qualcuno sulla falsa speranza che l’altro avesse letto (come non si sa) i vostri bisogni da come vi comportate, o da cosa avete detto o non detto in una particolare circostanza.
Vi sarà capitato di dirvi o dire “Doveva capirlo da sola/o”, oppure “È così evidente” o ancora “Certe cose non vanno chieste, si fanno e basta”. La lista delle recriminazioni per mancate azioni potrebbe allungarsi a dismisura.
Peccato che molte non siano mai state chieste da chi se le aspettava!
Quante false aspettative si formano sulla base di mancate richieste? O richieste fatte in maniera non efficace?
Tante.

Bene, questo articolo vuole darvi alcuni strumenti utili, come il coaching è in grado di fare, per sbloccare la vostra capacità di chiedere.
Chiedere efficacemente ed ottenere ciò che vi serve, ciò di cui avete bisogno.
Ricordandoci che essere assertivi rispetto ai nostri bisogni, legittimandoli anche attraverso le nostre richieste è un grande passo verso la nostra consapevolezza e verso la nostra felicità!
Come formulare una richiesta efficace:
1) identificate il bisogno.
2) chiedetevi cosa vi serve per soddisfare quel bisogno?
3) chiedetevi chi vi è utile ed in che modo?
4) formulate la richiesta in modo chiaro (oltre al cosa mi serve, importante che l’altro sappia anche entro quando vi serve la sua risposta o la sua azione).

Cosa accade dopo la mia richiesta?
Ci sono almeno quattro scenari possibili, avete capito bene. Non due ovvero SI o NO. Ma ben 4!
1) ricevo un SI alla mia richiesta. Ho soddisfatto il mio bisogno.
2) ricevo un NO alla mia richiesta. Cerco altre alternative.
3) il mio interlocutore mi chiede di rinegoziare alcuni aspetti, si apre il dibattito.
4) il mio interlocutore mi chiede di posporre.

Queste azioni consentono di fare un passo avanti nella nostra capacità di chiedere.
Allenatevi a farlo, ricordate che è una competenza e come tale serve implementare nuove abitudini.
Partite se vi sentite insicuri da piccole richieste, piccole azioni, che avranno comunque un impatto sulla vostra nuova dinamica.
Preparatevi a ricevere. Ricevere richiede apertura, fiducia nell’altro, richiede umiltà nel dire ho bisogno e nel ringraziare chi ha ascoltato ed accolto la nostra richiesta.
Ricevere è un atto di generosità, non solo per chi lo compie, già proprio così! Non solo chi lo compie ma anche chi lo riceve ha dato il via a questo circolo virtuoso, dando l’occasione all’altro di donarci qualcosa.
In buona sostanza ci si arricchisce tutti.

Ileana Todeschini