Caterina Mizzau: connettere competenze cognitive, emotive e fisiche.

coaching ballare 17 Febbraio 2021 07:30
8 min.

Caterina Mizzau ci conduce nel suo mondo, non solo quello professionale e del coaching ma anche nella sua vita personale facendolo con quella naturalezza che è forse l’atteggiamento migliore per condurci nei migliori approdi.

Chi è Caterina Mizzau?
Friulana dal cuore alla punta delle dita, ho abbracciato il progetto del Business Coaching dopo quindici anni di esperienza in realtà molto strutturate nell’ambito delle Risorse Umane. La mia missione? mettere la firma su ogni percorso e fare la differenza per ogni coachee.

Caterina Mizzau
Caterina Mizzau

Quando eri più piccola, che lavoro sognavi di fare?
La ballerina, poi c’è stata l’epoca del veterinario e poi, durante l’università, mi sono innamorata del mondo azienda. Oggi posso dire che vivo un mix, godendo della mia ricetta personale di realizzazione.

Ripercorri velocemente il tuo passato: quali eventi ti hanno portato a ricoprire il ruolo di oggi?
Dopo un paio d’anni nell’ambito della comunicazione, ho compreso che per me il focus sono le persone. Organizzate, creative, nerd, intelligentissime o folli, le persone. Quindi dopo un master HR, ho lavorato in realtà internazionali e molto strutturate dove mi sono potuta immergere nella diversità e comprendere quanto sia sfidante e complesso riuscire a prendere sempre il massimo da ogni collaboratore.
Dopo tanta gavetta e molto impegno, c’è stata una naturale evoluzione… ho capito che potevo immaginare un nuovo modo di essere utile a chi mi sta di fronte, soprattutto grazie ai generosi feedback di alcuni responsabili che ho avuto la fortuna e l’onore di incontrare. In Caterina non cercavano solo organizzazione, efficienza e preparazione, ma un confronto, una compagna di pensiero, onesta, challenging, a volte quasi scomoda, ma che come uno specchio aiutasse loro a rimettere ordine a mille pensieri in giornate sempre piene di impegni cognitivi.

Nelle sessioni di coaching con i suoi clienti lei mi diceva che mette in atto diverse varianti creative. Ci spiega meglio questo suo approccio e a cosa tende?
Sono convinta che per lavorare in profondità su consapevolezza e potenziale, sia necessario coinvolgere con ogni emisfero del cervello per poi collegarlo al cuore e allo stato somatico, quindi creare un tutt’uno che possa mettere in connessione competenze cognitive, emotive e fisiche.
Mi sono trovata con un patrimonio naturale a disposizione perchè la connessione emotiva che mi contraddistingue e il continuo ascolto del mio corpo come ballerina (propriocezione, analisi del proprio stato di coordinamento, consapevolezza delle contratture ecc) mi hanno permesso di aprire un “vaso di pandora” dove ho trovato a disposizione non solo le principali tecniche creative (visioning, disegni, uso delle carte creative ispirate agli archetipi della Gestalt e dei Tarocchi ecc) utili in una sessione di coaching, ma il corpo stesso come una mappa da scoprire, che parla di noi, delle nostre paure, delle nostre forze e dei nostri desideri.
Ci tengo a sottolineare che non tutte le tecniche si adattano ad un coachee. La decisione di quali utilizzare, con chi e in quale sessione è poi determinata dall’esperienza che si acquisisce… anche facendo esperimenti in vacanza: qualche amico ne sa qualcosa!

Prima o poi nella nostra carriera incontriamo momenti di difficoltà: tu come li affronti?
Ho lavorato a lungo in questi anni su di me, per conoscermi e capire quali sono le situazioni che pur difficoltose mi fanno crescere e quali quelle che mi danno gioia ed energia per sostenere le fatiche di ogni giorno. La ricerca della condizione, ruolo, azienda/cliente giusti per me è continua e devo dire che non si finisce letteralmente mai di crescere e conoscersi! Forse è un po’ come fare surf: bisogna essere reattivi all’onda giusta, con quell’occhio all’orizzonte che riesce ad intercettarla appena si crea. Se non arriva lei… valle incontro!

Immagina di prendere una macchina del tempo e tornare indietro: quale consiglio daresti al te stesso di qualche anno fa?
Respira, respira, respira, una cosa alla volta! Sappi che non puoi cambiare il mondo immaginando di avere risultati immediati, ma che ogni azione, anche piccola, se coerente con tutte le altre, creerà delle reazioni a catena che avranno effetti positivi e ti renderanno orgogliosa. L’oggi è l’incredibile risultato di tanti ieri, uno dopo l’altro, comprese le situazioni di grande fatica e sconforto.

Cosa ti rende felice oggi?
Uh, da dove inizio? La mia famiglia, penso parta tutto da lì. Quella di origine come quella che ho costruito io. Mi rende felice vivere dove ho scelto, lavorare dove ho scelto, stare con gli amici che ho scelto e… ballare, ballare ancora ballare 🙂