Alleniamo benessere e felicità

Felicità e benessere 23 Gennaio 2023 10:06
6 min.

Sentiamo sempre più spesso parlare di wellbeing, ma cosa intendiamo con questa parola?
Un forte cambiamento rispetto al welfare, non più solo incentivi e benessere di tipo finanziario, ma soprattutto  benessere psicofisico, nella consapevolezza che il corpo, la mente, le relazioni interpersonali e il lavoro sono tutti aspetti di un’unica necessità che abbiamo di equilibrio e felicità.

Ma come si può attuare un wellbeing aziendale? Attraverso dei punti fondamentali in cui il concetto predominante è il prendersi cura. Emerge la nuova figura del leader che predilige la relazione al controllo e supporta la motivazione con la collaborazione, l’ascolto e il gioco di squadra. Oggi abbiamo un’unica certezza: perseguire il benessere sociale e ambientale e favorire la sostenibilità nel campo delle risorse umane. Esiste però , una profonda connessione tra lo stare bene con se stessi e favorire  il benessere negli altri comunicando positività ed ottimismo. Indubbiamente il mio modo di fare e di essere può contribuire non solo al mio vivere felice ma si ripercuote in maniera evidente sul mondo che mi circonda e sulle persone che fanno parte di questo mondo sia professionale che privato.

Per fare questo, dobbiamo sviluppare un’ attenzione particolare a tutte le cose positive che succedono ogni giorno nella nostra vita e non andare a ricercare sempre la negatività, le cose che vanno male che ci imbrigliano in un vortice di pessimismo che sviluppa aggressione, rabbia ed emozioni di reazione. La gratitudine è il modo di mostrare apprezzamento  per la cura ricevuta, ha una funzione sociale in quanto aiuta a costruire e mantenere relazioni stabili all’interno dei sistemi e dei gruppi , in buona sostanza è un’emozione positiva, una disposizione caratteriale, un attitudine ma anche un’abilità da allenare.

Sappiamo come sia difficile il cambiamento e di come il nostro cervello abbia bisogno di elementi importanti per spezzare la catena della ripetitività, ma se utilizziamo il concetto di responsabilità individuale possiamo più facilmente essere proattivi nel raggiungimento della nostra felicità e del nostro benessere. In buona sostanza bisogna uscire allo scoperto per modificare a nostro favore situazioni, avvenimenti e comportamenti altrui. Ma cos’è la felicità? È difficile dare una definizione di felicità perché ognuno ha un modo diverso di sentire e  ha diverse motivazioni. Ma la felicità non è solo un’emozione ma anche un progetto, uno stile di vita, una ricerca di comportamenti intenzionali che stimolano consapevolezza e cura, si può, quindi, definire come un proposito di vita da alimentare.

Il raggiungimento della felicità non è semplice e concorrono sia elementi genetici, che, in una grande percentuale, elementi sociali e privati su cui possiamo intervenire. Se possiamo intervenire significa  che la felicità è un’abilità ed una competenza che possiamo allenare, sviluppare, migliorare. Significa anche, che in ogni età o momento di vita possiamo decidere di essere felici, togliendo di mezzo un atteggiamento mentale negativo e facendo spazio a comportamenti che possono accelerare questo processo.

Il benessere, la gratitudine, la felicità sono tutti valori da riscoprire e da allenare per raggiungere i progetti privati e professionali che ci stanno a cuore.

Leonella Cardosi